La centralità del testo

di Davide Marelli

17 Giugno 2020

 

Sono convinto che “tradurre” non possa più essere il verbo che caratterizza uno studente di latino. Sono convinto che la traduzione, se è da salvarsi, debba essere solo l’ultima tappa di un percorso più lungo e che possa essere affrontata nel momento in cui lo studente, insieme all’insegnante, abbia svolto un lavoro di comprensione e analisi profonde del testo latino.

Ritengo che l’eterogeneità dei percorsi liceali che prevedono lo studio del latino, caratterizzati da un diverso numero di ore settimanali, il permanere o meno della disciplina nel percorso quinquennale e soprattutto da diverse finalità, renda assolutamente necessario esplicitare l’impossibilità di costruire una risposta unica e universale.

È però opportuno provare ad immaginare delle indicazioni, delle linee che delimitino e traccino il campo da gioco, per poter aprire ponti con il mondo classico e non costruire muri, figli dell’astruso grammaticalismo e della “flotta di Roma” e non “romana”.

 

Ho scelto un passo di Cesare (De bello gallico VI, 24) per poter provare a dare forma a un nuovo approccio con il mondo latino.

 

AC FUIT ANTEA TEMPUS, CUM GERMANOS GALLI VIRTUTE SUPERARENT, ULTRO BELLA INFERRENT, PROPTER HOMINUM MULTITUDINEM AGRIQUE INOPIAM TRANS RHENUM COLONIAS MITTERENT. […] NUNC QUOD IN EADEM INOPIA, EGESTATE, PATIENTIA QUA GERMANI PERMANENT, EODEM VICTU ET CULTU CORPORIS UTUNTUR; GALLIS AUTEM PROVINCIARUM PROPINQUITAS ET TRANSMARINARUM RERUM NOTITIA MULTA AD COPIAM ATQUE USUS LARGITUR, PAULATIM ADSUEFACTI SUPERARI MULTISQUE VICTI PROELIIS NE SE QUIDEM IPSI CUM ILLIS VIRTUTE COMPARANT.

 

Il brano presenta una serie di costrutti che, seguendo la maggior parte dei libri di grammatica del biennio, sono stati affrontati ampiamente a metà del secondo anno. Tale esercitazione (e quindi un modello da essa ricavabile) può essere immaginata valida sia per gli studenti del biennio, sia per gli studenti del terzo anno; può quindi sostituire la tradizionale traduzione dei primi due anni e ha anche la possibilità di essere utilizzata come prova di letteratura per il triennio.

 

Ritengo sia possibile immaginare tre approcci diversi; non necessariamente giudicabili l’uno meglio dell’altro, ma semplicemente in grado di offrire domande diverse e di cercare risposte e competenze diverse negli studenti.

 

 

PREMESSA

Il testo si apre con un ac, è quindi evidente che questo brano (come molto spesso succede) è collegato con il paragrafo che lo precede. Penso sia indispensabile inserire il brano in latino in un contesto che lo renda più facilmente comprensibile; ritengo quindi opportuno accompagnare i testi con il capitolo che li precede e quello che li segue in traduzione italiana, come tra l’altro è stato pensato per la seconda prova dell’esame di stato nei licei classici.

 

PRIMO APPROCCIO: comprendere “dal” testo

Per rispondere alle seguenti domande è necessario seguire queste due regole

  • Individua nel brano la parte da cui hai dedotto la risposta e trascrivila sul foglio
  • Dai la risposta in italiano

 

  1. Per quale motivo i Galli, nel passato, hanno colonizzato il territorio dei Germani?
  2. Cosa è cambiato nel corso del tempo per le popolazioni germaniche?
  3. Quali elementi hanno determinato la trasformazione dei Galli?
  4. La debolezza dei Galli in quale modo è esplicitata in conclusione del brano?

Questa prima modalità ha un evidente limite. Cercando la traduzione sui molti siti per studenti, è relativamente facile dare la risposta in italiano e poi risalire alla frase in latino a cui si riferisce. Questa tipologia di lavoro è consigliabile quindi in compiti che si svolgono in classe, dove la possibilità di accedere alla rete è assente (o almeno dovrebbe esserlo).

Il pregio di quest’approccio è il tentativo di superare, soprattutto per gli studenti del biennio, l’ansia della traduzione e permettere loro di capire che prima della traduzione è imprescindibile la comprensione del brano.

Volendo è possibile integrare questa prima strada con domande di stretta comprensione grammaticale. Valga come esempio la possibile individuazione di particolari costrutti (cum narrativo, subordinate causali, ablativi assoluti, ecc…)

 

SECONDO APPROCCIO: comprendere un mondo

  1. È possibile vedere un collegamento polemico con il presente di Roma; in quale parte del brano tale riferimento viene esplicitato?
  2. Nella frase trans Rhenum colonias mitterent l’autore usa il termine “colonia”, vocabolo strettamente “romano”, per indicare operazioni politico militari dei Galli. Cosa si intende nel mondo latino per colonia?

Tali domande hanno lo scopo di verificare non solo la comprensione del brano, ma di aiutare lo studente a costruire un collegamento tra ciò che legge e ciò che conosce. Ovviamente le domande devono essere costruite partendo da ciò che ciascun docente ha approfondito nello sviluppare le competenze di “civiltà” della cultura antica, come suggerito dalle indicazioni Gelmini, e/o dal contributo interdisciplinare che ha offerto il collega di storia del biennio.

 

TERZO APPROCCIO: comprendere “nel” testo

  1. Alla prima riga si fa riferimento a un passato in cui Germanos Galli virtute superarent; cosa intende qui Cesare con il sostantivo virtus?
  2. Il termine virtus ritorna nel brano nel finale. Perché è così importante questo concetto nel brano? Che cosa vuole far comprendere Cesare nel suo racconto?

Il terzo approccio, infine, vuole partire dal testo e scavare nella sua profondità. I brani hanno sempre un messaggio che vogliono veicolare, è importante aiutare gli studenti a percepire il senso profondo di ciò che leggono. Oltre alla grammatica quindi e alla “semplice” comprensione di ciò che accade, sarebbe opportuno riuscire a intuire il valore del brano che si è letto, prescindendo spesso dalla sua traduzione in italiano.

 

CONCLUSIONE

I tre approcci proposti possono ovviamente essere utilizzati contemporaneamente; nulla vieta di costruire una prova che abbia obiettivi diversi e che richieda competenze diverse. Non credo che la traduzione debba essere necessariamente eliminata, sono tuttavia convinto che sapere il latino non sia verificabile con la capacità di trasporre letteralmente un messaggio da una lingua all’altra (impresa intrinsecamente impossibile), ma nella possibilità di mantenere vivo un dialogo con il mondo classico

da sites.unimi.it/latinoamilano/

il 25 Marzo 2020

 

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